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Gruppo Zona Rossa » Giro d’italia di Andrea


Set 15

Giro d’italia di Andrea
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Tag: Senza categoriaAmministratore @ 08:45

Percorso:

Giorno 1 Crema Prato
giorno 2 Prato Chianciano terme
giorno 3 Chianciano terme Roma
giorno 4 Roma Peschici
giorno 5-6 Peschici 
giorno 7  Peschici Cesenatico  
giorno 8 Cesenatico Crema

il viaggio inizia il 26 luglio parto in mattinata da Crema, attraverso prima la campagna lombarda passando da Cremona e Mantova poi quella emiliana arrivo così in breve tempo a Bologna.
Il caldo di luglio è intenso, faccio rifornimento ad un chiosco alle porte della città e ne approfitto per riposare.
Da li in poi saranno strade di montagna circondate da una fitta vegetazione e da qualche paese isolato sulle colline, la direzione è il passo della futa.

Una volta in cima, mi fermo a visitare il monumento ai caduti tedeschi della seconda guerra mondiale, il posto forse per il cielo nuvoloso è ancora più cupo e davanti a me appare una distesa ordinata di lapidi di pietra con inciso il nome di migliaia di soldati.
La vista dalla cima del luogo spazia in tutte le direzioni sulla magnifica toscana e il panorama e i colori dell’estate sono fantastici.
Comincio una lenta discesa tra tornanti tortuosi, ormai è sera, costeggio il lago di bilancino e seguo le indicazioni per Prato. Una volta in città raggiungo l’ostello “Il borgo” dove trascorrerò la prima notte. Il posto è tranquillo e ordinato con un bel giardino. Mi accoglie Antonio custode e amico, con molta disponibilità mi fa parcheggiare la moto al sicuro e mi fa accomodare.

Ceno in un ristorante della zona con una pizza gustosa, un giro veloce per la città e vado a letto.

  

Il secondo giorno lascio prato intorno alle 9, la direzione è la val d’orcia.

Il paesaggio man mano che mi avvicino a Siena comincia a mutare e le strette vallate lasciano il posto a morbide colline e i colori predominanti sono il giallo dei campi di grano e il verde dei cipressi che accompagnano strade e sentieri.

verso le tre del pomeriggio arrivo a Pienza piccola ma fantastica città medievale arroccata su una piccola collina.

Essendo amante del cinema poi, non poteva ovviamente mancare una visita ai luoghi delle famose scene del Gladiatore. Una foto è d’obbligo.

Rimango ad ammirare il più possibile questi splendidi paesaggi,che al tramonto diventano unici e particolari. Ormai è quasi sera il posto che ho scelto per la notte è un albergo a Chianciano terme.
Lo raggiungo in mezz’ora ormai è sera. Incontro sempre molta gente e questa volta faccio amicizia con due signori stanno facendo il giro d’italia in moto ma in senso opposto al mio. Rimango con loro e altri clienti dell’albergo a parlare di viaggi e moto ricevendo preziosi consigli utili al mio viaggio.
La partenza è programmata per le 9 e seguendo i consigli ricevuti attraverso valli dai panorami incantati fino a raggiungere le terme di San filippo.

In un piccolo paese nascosto dai boschi si percorre un veloce sentiero che costeggia un torrente di acqua termale. di tanto in tanto si creano pozze dove la gente si rilassa e chiacchera.
Fa già caldo decido di fare il bagno scoprendo che l’acqua è molto calda e al primo contatto brucia la pelle…
Ci vuole poco per abituarsi e il fastidio iniziale lascia il posto alla goduria e al benessere, ci voleva proprio. Faccio amicizia con qualche persona gli racconto del mio viaggio e mi fanno un sacco di domande a cui rispondo volentieri.
Senza che me ne accorga arrivano le due… devo fare in fretta per la notte ho trovato posto alle porte di Roma come da programma, ma è ancora lontano.
Mi metto in viaggio, le strade sembrano sentieri e dopo un infinità di curve e paesi medievali scorgo il lago di Bolsena.

Il bagno è d’obbligo e il posto meraviglioso. Il lago sorge sul cratere di un vulcano spento, le sue spiagge sono di sabbia fine nerissima e l’acqua fresca, appena il tempo di un bagno e riparto subito, ci vogliono ancora due ore prima di arrivare a destinazione.
Il posto che ho trovato per questa notte mi piace molto è su un altura circondato da terreni coltivati a grano viti e olivi mi ricorda la toscana anche se ormai sono nel Lazio da molti km. La vista intorno a me spazia in tutte e quattro le direzioni, i colori del tramonto infuocano il cielo si alza una leggera brezza, rimango fino a che non fa buio resto a osservare il panorama.
Ho sempre dormito bene durante il viaggio, anche qui la stanza era ben curata e distante da altre camere con tutto il necessario per riposare e rilassarsi.
Al mattino lascio anche questo posto scendo dalle colline e percorrendo le strade più famose quali la aurelia, la cassia la tiburtina mi ritrovo a Roma sul grande raccordo anulare, il traffico è intenso ma scorrevole ho deciso all’ultimo di cambiare il percorso tralasciando alcune tappe come Napoli Matera e Gallipoli. Decido di attraversare l’Italia e da Roma imbocco l’autostrada in direzione Pescara.

Un sentiero a due corsie si snoda per 280 km il panorama non è ricco ma affascina comunque, sono circondato da valli strette ricoperte da fitti boschi verdi e rigogliosi, dagli alti viadotti intravedo fiumi in fondovalle e di tanto in tanto compaiono piccoli paesi da un centinaio di case nascosti dalla vegetazioni e molto isolati.
Passo dal lazio e poi in Abruzzo cambia l’aria che si fa più calda e afosa; intravedo il mare, sono arrivato a Pescara.
Il tempo di un pieno alla moto e di una foto e mi rimetto in viaggio lungo l’adriatica in direzione lecce.

Il mare è li vicino alla strada sulla mia sinistra lo vedrò per tutto il viaggio, che cambia è il paesaggio che attraverso, dapprima file di alberghi poi paesi e colline verdeggianti infine in puglia spiagge deserte e campi di grano a perdita d’occhio.
Adesso il caldo è davvero insopportabile mi devo fermare molte volte cercando riparo sotto qualche pianta per bere e cercare di rinfrescarmi, il motore della moto non mi agevola scalda parecchio.
Quasi all’improvviso la pianura lascia il posto a vere montagne ricorperte da abeti interrotti solo da uliveti ben curati anche la strada cambia e diventa tortuosa e stretta.
Ormai guido da 500 km sono le 18 e sono in viaggio dalle 9, gli ultimi 24 chilometri sono estenuanti, tutti tornanti stretti con una leggerissima pendenza sembra di non arrivare mai.
Finisco di percorrere la strada lungo la montagna e davanti a me si apre una baia soleggiata e con molte persone, sono a Peschici.

Mi fermo in centro paese cerco un albergo per la notte e intanto ammiro la città vecchia fatta di case bianche con finestre blu un posto davvero unico.
Purtroppo dato l’orario non trovo più posto nei pochi alberghi, ma trovo un bed and breakfast li vicino, molto bello in centro paese.
La signora che mi accoglie con grande ospitalità mi indica i posti da visitare e i migliori ristoranti dove cenare.
Sono quasi le 9 quando esco di casa e salgo nella città vecchia fatta di piccole abitazioni bianche con le porte e le finestre blu, sembra di essere in Grecia.

Seguendo i vicoli stretti mi trovo presto in centro dove percorro l’ampia via centrale con i suoi locali colmi di gente che cena seduta ai tavoli in strada e altre persone che passeggiano ammirandole luci e i colori del posto. La via centrale ad un certo punto si dirama in due direzioni seguo quella che indica il punto più panoramico di Peschici e mi ritrovo ad ammirare il mare davanti a me a 100 mt a picco sul mare.

Ormai è buio e ho fame, scelgo un posto carino vicino a casa per cenare e vado subito a letto. Peschici mi ha colpito così decido di fermarmi un altro giorno, durante la colazione chiacchiero con la propietaria del posto che mi indica i posti più belli della baia da visitare; così faccio raggiungo la spiaggia e mi gusto la giornata al mare tra bagni, relax e camminate sul bagnasciuga.

La baia al tramonto è uno spettacolo, la gente comincia a riordinare le cose e a lasciare la spiaggia, io sono ancora in acqua è troppo bello, sono quasi solo resto seduto a guardare i colori delle montagne a picco sul mare, della città vecchia sul promontorio, i boschi in lontananza troppo bello.

ormai è sera quando lascio la spiaggia e salgo ancora la strada verso la città vecchia. Ho fame.
Trovo un ristorantino in una via traversa del centro mi accomodo ad una tavolino in una terrazza e via con una cena a base di pesce!!!

La serata scorre tranquilla con un giro del centro nelle vie illuminate a giorno con mille colori.
C’è moltissima gente tanto che si fa quasi fatica a procedere ma rimango il più possibile a camminare per la bella atmosfera.
E’ notte quando rientro e vado a letto. Domani sarà dura.
Mi sveglio molto prima dell’orario previsto, troppo presto, non ho voglia di restare a letto, voglio fare un ultimo bagno prima di partire, perchè non farlo all’alba?

Esco dalla camera, c’è una bella luce, sono le 6 l’aria è frizzante in spiaggia c’è già qualche persona che passeggia, qualcuno corre ascoltando musica, mi preparo entro in acqua è fredda ma non da fastidio mi piace.
Non sono l’unico in lontananza altra gente è già in acqua a nuotare. mi gusto il momento.
Ormai sono le 8 torno in albergo mi aspetta la colazione, i preparativi e i saluti finali.

Sono 2 giorni che non tocco la moto i 24 km di tornanti circondato da ulivi e vigneti non li sento neanche, mi fermo a fare il pieno e un simpatico signore si ferma a chiaccerare amichevoltmente con me, tanto che non si accorgiamo neanche che stiamo facendo una coda pazzesca di auto in attesa del rifornimento… si complimenta per il mio viaggio mi consiglia altri posti da vedere meno conosciuti ed i soliti discorsi che si fanno quando si viaggia.
Saluto il signore e riparto, oggi la tappa è di 500 km.

Piano piano che mi avvicino all’entroterra fa sempre più caldo i paesi si susseguono veloci Rodi garganico, Cagnano Varano lesina, svolto a destra imbocco la statale adriatica e rifaccio al contrario la strada fino a Pescara, mi fermo ogni tanto ad ammirare i trabucchi che spuntano dalla costa.
il viaggio procede bene, è domenica, il traffico è intenso arrivo verso le 15 a Pesaro e il cielo diventa blu tra poco pioverà.
Per fare prima imbocco l’autostrada percorro un centinaio di km e arrivo a Cesenatico. Sono stanco ma asciutto.
Ho trovato un bell’albergo in centro vicino al porto canale, mi preparo ed esco sono quasi le 9. anche qua cena a base di pesce in un ristorante e giro per il canale. Il posto è gremito di gente la cornice è stupenda: dapprima le barche dei pescatori poi barche a vela antiche c’è persino un veliero tutt’intorno locali bar e ristoranti.

E’ notte quando rientro in albergo.

Oggi è il giorno del rientro, non ho nessuna fretta, mi sveglio tardi faccio una stratosferica colazione in albergo, vado in piaggia è nuovoloso non ho voglia di fare il bagno.

Resto in giro un paio d’ore, studio l’itinerario del rientro saluto le persone conosciute  e con un pò di tristezza vado verso Ravenna.
Strade lunghe costeggiano piccoli laghetti poi la strada si circonda di ampi terreni interrotta solo da piccoli paesi sono a Ferrara.
Anche qui mi fermo a fare il pieno alla moto e faccio qualche parola con la gente che incontro, molte volte anche loro motociclisti restano stupiti dal mio viaggio si congratulano e mi raccontano le loro avventure.
Mi rimetto in viaggio, ed in breve tempo raggiungo Ferrara e la provincia modenese.
L’aria che si respira ormai è come quella di casa, così come le coltivazioni nei campi di granoturco le cascine che vedo sento che sto ritrovando il mio ambiente.
Poco prima di Cremona si mette a piovere, sono con le braghe corte una maglietta e il giubbetto da moto, qualche goccia la sopporto ma quando diventa insistente cerco riparo sotto dei grossi alberi in un paesino.
Aspetto che passi il temporale e riprendo la strada, scoprirò più tardi che poco lontano la grandine ha rotto i vetri delle macchine. Mi è andata bene.
Entro in cremona,  è tardo pomeriggio, le solite tre rotonde e la strada lunga e dritta tutta d’un fiato fino a casa dove con una doppietta sentono che sono arrivato. Spengo la moto scendo. Sono arrivato.

   
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