Set 09 2015

Mitici Matteo & Maino,peccato per Sam!!!
Mitici Matteo & Maino,peccato per Sam!!! avatar

Tag: Comunicazioni soci,Gite,Senza categoriaAmministratore @ 16:15

Io posso solo far i miei complimenti per aver portato con onore il logo del nostro GRUPPOZONAROSSA per la seconda volta   per km e km e da quì faccio il copia ed incolla del  diario di viaggio.

GRANDE MATTEO

Ora racconta tu…………………

Il giro di inizio agosto sulle Dolomiti tra i passi aplini ha scatenato una strana e irrefrenabile fame di tornanti. La voglia di ripetere un esperienza simile è molta quindi non passa molto tempo che insieme al mio complice di queste avventure Maino si decide di organizzare un altro giro. Una meta che tempo fa ci eravamo prefissati di fare è il passo dello spluga e quindi perché no? Facciamolo! Si comincia con l’organizzazione del giro.Nel frattempo molti del gruppo zona rossa si stanno facendo anche loro un bel viaggetto godendosi un weekend in Austria.Parlando del nostro giro con alcuni dei membri rimasti a casa del gruppo , facciamo invogliare il nostro buon Samuele. Il nostro duo diventa ben presto un trio. Samuele parte attiva nella preparazione, propone un “road map” con possibilità di alcune varianti davvero interessanti. Fin da subito, causa impegni lavorativi, è costretto a tenere dubbia la sua presenza in questo giro. Cerchiamo di rimanere positivi nei giorni che precedono la partenza ma purtroppo arriva il messaggio che non volevamo leggere da Sam. “Ragazzi non riesco venire”….

 

Il trio con tristezza ritorna ad essere un duo. Arriva sabato, ritrovo alle 7:30 a castelverde, pieno di benzina e si parte. Direzione Bergamo. Come prima tappa è previsto il passo s.Marco passando dalla Val Brembana. Circa metà strada, dopo una curva, siamo costretti a fermarci a causa del passaggio di un gregge. In pochi secondi eravamo circondati da pecore. Situazione inusuale e per un certo verso divertente. Passato tutto il bestiame si riprende il viaggio. Si arriva al passo s.Marco. Il tempo, contrariamente alle previsioni, è ben soleggiato e ci consente di avere una bella vista e fare delle foto stupende. Purtroppo non c’è molto spazio dove fermarsi e quindi la sosta non dura molto. Riprendiamo verso Chiavenna per salire poi sul monte spluga verso il passo. Poco prima del confine troviamo il lago montespluga. Bellissimo veramente. Breve sosta per qualche foto e poco dopo siamo al confine con la Svizzera. Da lì la vista della strada a tornanti del passo dello spluga è spettacolare e ci fa soffermare per qualche minuto per ammirare quel panorama. Si riparte per scendere verso Spluga ma a metà strada ci rendiamo conto che farlo una volta sola è quasi un peccato. Allora decidiamo di rifarlo fermandoci ad un bar visto in cima appena dopo il valico.

   

Prendiamo una pausa ordinando 2 caffè. Al momento del conto deduco che deve essere un bene prezioso il caffè da quelle parti. 6,50 due tazzine!! La faccia di Maino era talmente allibita che ha ottenuto uno sconto per impietosimento. Risaliamo in sella e giù fino a Splugen. Si nota subito la diversità dal nostro paese. Tutto è perfetto, pulito e ordinato in maniera davvero maniacale. Si prosegue costeggiando l’autostrada per qualche chilometro fino ad arrivare a Thusis dove prendiamo lo svincolo che ci porta più su di quota. Mentre saliamo non possiamo fare altro che ammirare la natura incontaminata che ci circonda. Un occhio sempre vigile sul conta km per non oltrepassare i limiti che si sà, quelle zone sono famose per “bastonare” i trasgressori. D’altro canto i paesaggi, soprattutto in quella tratta, sono da ammirare e la velocità limitata rende possibile godersi a pieno quei luoghi. Proseguendo arriviamo ai piedi della salita del Julier pass. Man mano che saliamo inevitabilmente si aumenta l’andatura giusto quel tanto per divertirsi senza strafare. Senza traffico e con un ottima visibilità era impossibile trattenersi. Una serie di curve e di tornanti belli ampi la rendono una strada bella guidata e decisamente molto divertente. Arriviamo in cima e con un sorrisone che usciva addirittura dal casco decidiamo di rifarlo. Fatto il bis scendiamo verso st.Moriz per risalire subito dopo verso il passo del Bernina. Anche quel tratto meriterebbe un bis ma l’ora comincia ad essere tarda quindi si tira dritto verso la forcola per rientrare in Italia. Direzione Livigno dove avremo passato la notte. Hotel sporting, prezzo onestissimo, cibo ottimo e moto a dormire al sicuro in garage sotterraneo. Non potevamo chiedere di più. Durante la cena si discute sulle tappe del giorno dopo e optiamo per il lago di resia. La mattina, dopo un abbondante colazione, ci rimettiamo in marcia.

   

Ovviamente si riempiono i serbatoi di benzina fino all’orlo visto il €1,03/lt. Attraversiamo tutto Livigno per prendere poi il tunnel Munt la Schera e rientrare in Svizzera. Tunnel molto stretto che si percorre in senso alternato. Una volta passata la dogana, pochi km e siamo sul passo del forno, foto al cartello del passo e via senza perdere molto tempo. Il traffico verso il lago di resia è esagerato comunque essendo in moto riusciamo a svincolarci alla svelta. Arriviamo a Resia e al famoso campanile che emerge dal lago. Il posto è bellissimo e con questa Torre è molto suggestivo. Ormai la fame si fa sentire visto che è ora di pranzo, quindi si decide di mangiare un panino salsiccia e crauti su in cima allo Stelvio. Non avendo ancora fatto la salita verso il passo dal versante svizzero decidiamo di ritornare a s.Maria e fare appunto l’Umbrail pass che porta su in cima Coppi. Un altro passo dove ci sarebbe da fermarsi ad ogni curva per una foto. La strada piena di esse è tornanti nella vallata è incredibile. Si sale fino su al passo dello Stelvio. La giornata è splendida quindi si può solo immaginare quante moto c’erano. Mangiamo, souvenir e si scende verso Bormio. Avendo già fatto la scorsa volta il Gavia decidiamo di fare qualcosa di nuovo e fare il Mortirolo. Con alle spalle un giro di posti mozzafiato, il Mortirolo ci rimane un po “insipido”. Lo immaginavamo già, tuttavia la vista che c’è la in alto e davvero uno spettacolo. Pochissimo traffico sia nel salire che nel scendere ma la quantità di adesivi sul cartello del passo ci fa dedurre che comunque è una tappa ben frequentata. Scendiamo verso Edolo, Breno e costeggiamo il lago d’iseo.

   

Da Brescia verso Cremona non si vede altro che pianura. Abbiamo già un senso di “viaggio finito”. Le montagne le abbiamo ormai alle spalle come tutto il nostro giro. La monotonia della tangenziale dell’ultimo tratto porta automaticamente a fare delle riflessioni. Credo solo chi ha portato un casco capisca quanto siano profondi e dove possano arrivare i pensieri sotto quella visiera.
Ormai in conclusione si può dire che il viaggio è stato meglio delle aspettative. Ovviamente il “tarlo” presente per tutto questo tempo è stato il dispiacere per l’assenza di Sam e la sua mitica Gina. Davvero un peccato. Abbiamo una scusa per ritornare e rifare insieme questo giro che merita davvero una replica. Circa 750 km fatti, non moltissimi, ma considerando il fatto che sono stati fatti sulle Alpi e non in autostrade si può capire che questo giro ci ha fatto fare il pieno di emozioni.

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