Feb 20
Il quinto elemento, l’aria compressa….
Lo sappiamo tutti la sicurezza è importante, ed anche se il primo pensiero di ognuno abbassata la visiera e girata la chiave non è finire per terra, purtroppo non siamo , come alcuni della categoria motociclistica pensano, non siamo nella condizione di dire ” a me non capiterà mai”. Senza nulla togliere quindi alla comodità e alla vestibilità molte case rinomate produttrici di abbigliamento e non, per noi centauri hanno sviluppato e continuano a sviluppare, sull’onda delle innovazioni apportate alle tute dei nostri più famosi rappresentanti nel mondo, Biaggi , Valentino e compagnia bella, dei sistemi evoluti di protezione tra i quali spicca l’AIRBAG.
Dalla sua nascita con i primi prototipi della seconda metà degli anni ’90, questo strumento ha subito notevoli migliorie su due punti cruciali : vestibilità e cosa più importante, tempi di apertura. Tra i vari produttori di valida fattura, guarda caso ci sono delle case italiane….ma va?.
Volendo dare una netta separazione nell’approccio al tipo di protezione, possiamo distinguere 2 categorie: sistemi vincolati alla moto, tramite cavo di acciaio rivestito di materiale plastico, soluzione adottata dai più, o sistemi di rilevazione con sensori di differenti tipologie senza collegamenti meccanici, per ora strada intrapresa esclusivamente da Dainese. Concepito per essere o implementato in giacche in cordura, pelle oppure indossato come copertura più esterna nella parte superiore del corpo, può essere utilizzato quindi, grazie alle cinghie per la regolazione del diametro, su qualsiasi indumento (dalla tuta professionale alla classica giacca da passeggio). La struttura e il funzionamento tipo, tralasciando il design dei vari modelli è comunque più o meno sempre la stessa: “semplicemente” una camera d’aria che, ovviamente più lunga sarà e più lunghi, saranno i relativi tempi di apertura, avvolge la struttura toracica e cervicale o solo cervicale. In caso di urto accidentale quindi, la forza esercitata sul cavo di collegamento innesca il rilascio dell’aria, contenuta nella bombola in dotazione, andando a espandere la struttura dell’AIRBAG . Oggi possiamo contare su tempi tra gli 85 e i 200 millesimi di secondo,per una completa apertura, comunque relativamente bassi ma a volte non sufficienti per una completo gonfiaggio prima dell’impatto con un qualsiasi potenziale ostacolo.
I prezzi con base di partenza che si aggirano intorno ai 300 euro, sono comunque variabili in funzione alla marca e modello ma una cosa è certa, sono soldi spesi con la testa.
Le foto mostrano le marche più conosciute e non, tra le quali sono presenti Brembo, Dainese, Helite, Spidi e Motoaribag.
Febbraio 21st, 2011 at 13:01
ma fanno anche l air-bag doppio uso,all occorrenza,parapalle o gran pacco??
Febbraio 21st, 2011 at 15:40
uhahuahuahuahuhauuah
cmq la punteggiatura è scandalosa!
Marzo 23rd, 2019 at 13:04
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Maggio 1st, 2019 at 15:48
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