Feb 27 2013

Cagiva ELEFANT …un nome.. una storia
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Tag: AmarcordAmministratore @ 00:12

La prima serie ELEFANT e ELEFANT 2, prodotta dal 1984 al1985  sfrutta come base la CAGIVA  ALETTA ROSSA,  ma essendo un modello da Dakar, ricalcava le forme dell’Elefant 750 che correva nella Dakar e a differenza dell’Aletta rossa aveva il serbatoio più capiente e differenti colorazioni. Per quanto riguarda la ciclistica la moto aveva esattamente come l’Aletta rossa il raffreddamento a liquido  il monoammortizzatore  posteriore, il miscelatore, l’aspirazione lamellare e il freno a disco anteriore forato.

La ELEFANTRE prodotta dal 1986 fino al 1988, si differenzia dalla precedente, perché utilizza delle nuove forcelle che hanno il perno ruota in avanzato e non in asse, il cupolino è più grande e acquisisce la visiera, le carenature laterali dei radiatori diventano più grandi e la sella diventa più corta, coprendo meno il serbatoio.

Poi venne messa in commercio la ELEFANT 200, ma questo modello  non fu molto apprezzato, per via della sua cilindrata  inusuale e per via della sua struttura, pressoché identica a quella dell’Elefant 125, infatti venne prodotta solo dal 1985 al 1986.

Dopodichè venne prodotta la ELEFANT 350 Questo modello fu prodotto dal 1985 al 1989, venne un po’ meglio apprezzato rispetto all’Elefant 200, ma anche questo modello risulta per molti essere pesante e non molto performante, l’avviamento era sia a pedale e sia elettrico tramite motorino d’avviamento.

Ed in cinque anni ha avuto vari cambiamenti estetici, dal parafango alto  in perfetto stile crossistico al piu’ moderno parafango a filo ruota.

L’ ELEFANT 650 venne come per il 350 prodotto dal 1985 al 1989, i problemi riscontrati erano praticamente gli stessi della versione 350, ma qui si accusava meno la ridotta potenza, l’avviamento era sia a pedale e sia elettrico tramite motorino d’avviamento.Un successo che non rispecchia il reale valore della moto munita di motore derivato dal classico bicilindrico DUCATI, al quale, per adattarlo all’architettura enduro della moto, venne ruotato di 180° il cilindro posteriore così da poter collocare entrambe i carburatori all’interno della V di 90° del motore. La versione 650 disponeva anche di un piccolo radiatore olio, le Elefant inoltre sfoggiavano il monoammortizzatore Öhlins, le forcelle Marzocchi e l’impianto frenante Brembo.

ELEFANT 750  venne prodotta in una prima versione dal 1987 al 1990, ed una seconda dal1994 al 1997, questo modello risultava essere tra i più apprezzati per il suo giusto rapporto peso potenza e riscosse un discreto successo, grazie anche alla linea rinnovata e con quel parafango basso come le moto stradali e dall’adozione del doppio faro dal 1988 in poi.

Ed infine l’ ultima ELEFANT prodotta è stata la 900 che nel 1990 nasce in serie limitata a 500 esemplari la Elefant 900 IE con livrea Lucky Explorer: ha il motore 904 cm³ derivato dalla Ducati 900SS, con cambio a 5 marce e iniezione elettronica Weber-Marelli: la moto, costossissima, è equipaggiata della miglior componentistica allora presente sul mercato, come il monoammortizzatore Ohlins ed i freni Nissin. Nel 1992 questa maxienduro sportiva è adattata leggermente ad usi turistici ed è allestita la versione GT, che si differenzia dalla Lucky Explorer per la più sobria livrea grigia metallizzata e per l’adozione di una forcella tradizionale Marzocchi Magnum con steli da 45 mm al posto della precedente Marzocchi con steli da 42,7 mm.

Nel 1993 il progetto Elefant 900 è rivisto in modo sostanziale ed entra in produzione la 900 AC a carburatori, che rispetto alla precedente IE ha dei costi di produzione e di vendita inferiori che contribuiranno al successo nelle vendite. Rispetto alla versioni ad Iniezione, la nuova Elefant AC presenta una serie di modifiche sostanziali: il motore è il nuovo 904, con frizione “spinta”  e cambio a sei rapporti.

Questa Elefant, con modifiche minime nel corso degli anni, sarà prodotta fino al 1996, quando cederà il posto alla CAGIVA GRAN CANYON.

Testo  “tratto da Wikipedia”

Visto che in questi ultimi anni c’è sempre quel gusto del vintage, ma non sarebbe bello che una casa come la DUCATI in collaborazione con la CAGIVA mettesse in listino una moto con la linea del mitico ELEFANT 900 con magari il bel motore della MULTISTRADA 1200 ???

 

 

 

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Apr 05 2010

VTR 1000 F : poca spesa tanta resa
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Tag: Comunicazioni soci,GiteAmministratore @ 00:04

BICILINDRICO 1000 CON CARBURATORI DA 48!!! altro che iniezione…E già questo basta a farvi capire il carattere del motore
firestorm20 anni che vado in moto e se posso fare un consuntivo questo bicilindrico è la moto più versatile è divertente che abbia avuto. Per la strada non c’è di meglio: hai una montagna di coppia già a 3000 giri. Dove i 600 pluricavallati arrancano tra una curva e l’altra a 8000 giri ma ancora con miseri 30Nm, il VTR ne ha il triplo e tutta quella sostanza ti da una mano ad uscire da situazioni di impaccio: è come una mano amica che ti sostiene quando devi accelerare o ti frena quando devi rallentare.vtr

vtr-prep 

 

 

 

 

 

A vederla sembra scomoda x 2 ma se il passeggero non supera il 1.70 non sta così male…. ed ho fatto anche più di 400  km in 1 giorno in diverse occasioni. Uniche note un pò negative, ma solo per la guida in pista, è la forcella e il mono di serie, .Quindi per la pista basta fare l’upgrade che c’è da divertirsi e da pazzi anche li. Certo non è facile da portare al limite come un CBR  600 però che gusto sentire il rombo del bicilindrico che si scatena!!! Compratela ragazzi se la usate soprattutto per strada… col R6 o altre moto da 15000 e passa giri rischiate l’osso del collo prima di provare a godere della spinta… qui vi divertite già a 40 km all’ora in collina!!!! E non la pagate niente!!!! Con meno di 2000 euro vi trovate un gran pezzo di moto indistruttibile (il pistone mi sembra viaggi sempre sotto i 15 m/s). Le moto alla moda lasciateli ai pischelli che non ci capiscono niente e comprano guardando i numerini dei cavalli… i cosiddetti motociclisti da giornalino……

                                      Ciao  smanettoni!!!!                    

    NICO

 

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